Da oggi è online il sito per la campagna di Marino per la segreteria del PD, eccolo.
Tra gli articoli, le 6 sfide al PD:

  1. Una nuova legge elettorale maggioritaria con collegi uninominali, per garantire la possibilità di scegliere i propri rappresentanti.
  2. Diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia
  3. Contratto unico del lavoro, con salario minimo, reddito minimo di solidarietà e formazione continua.
  4. Un piano energetico sostenibile per uno sviluppo etico nell’interesse delle future generazioni.
  5. Legge sulle Unioni Civili in linea con le civil partnership inglesi.
  6. Un piano straordinario per rilanciare scuola, formazione e ricerca come motori dell’innovazione italiana.

e dalle 18:00 in streaming la presentazione ufficiale della sua candidatura.

Fare la tessera, proprio per sostenere la candidatura di Marino e votarlo al momento della scelta finale, non è stata una scelta facile e soprattutto non è stata immediata.
In principio mi son detto che non compravo nulla a scatola chiusa e che Marino doveva farcela da solo. Poi però son tornato sui miei passi perché mi son detto che se volevo realmente provarci allora dovevo farlo fino in fondo e partendo da quella che è la scelta più onerosa per me: prendere la tessera. E l’ho fatto.

In questi giorni non faccio altro che leggere ovunque solo ed esclusivamente articoli e notizie relative a Bersani, Franceschini e le loro cordate.
Cordate di “vecchi” (anche in senso lato), esemplare l’intervista su L’unità di ieri ad Enrico Letta.

Ecco. Per questo motivo sono ancora più convinto della mia scelta.

I big del partito si faranno in 4 per far si che la sfida sia a 2 e l’unico modo che si ha per provare ad influenzare questo che è un dato di fatto è di provarci da dentro.
Mi si dirà perché ora e non all’epoca della fondazione del partito.
Per il semplice motivo che il PD di Veltroni & Co. era fumoso, poco chiaro e disomogeneo su tutto.
I documenti costitutivi – che comunque sono ancora li – lo dimostrano.

Adesso Marino prova – o almeno vorrebbe provare – a dare focus ad alcuni argomenti su cui il PD non ha mai avuto una posizione precisa, prova a mettere ordine e metodo in un partito dove fino ad oggi chiunque riteneva di poter rappresentare se stesso prima che il partito, prova ad adeguarsi a questo millennio abbandonando le posizioni conservatrici del vecchio apparato, prova a dare dignità alle persone in vita come in fin di vita, prova ad affidarsi a tante persone nuove, poco sentite fino ad oggi per fare team.
Insomma Marino prova a fare del PD qualcosa che al momento non è.
Ed è proprio questo il motivo per cui ho fatto la tessera, ed avrebbe dovuto farla chiunque fosse stato un minimo interessato a veder muovere qualcosa in questo asfittico centro-sinistra.

Dare una possibilità a Marino senza prendere la tessera e votarlo è praticamente impossibile.
Parlarne bene non basta. Si fa già.
Se non si ottiene un risultato a questa elezione possiamo allora tutti dirci sconfitti – io lo dirò – ed abbandonare l’idea di un PD moderno, laico, giusto.

6 pensieri riguardo “Verde e Viola

    1. MArco, quanto dice Zapatero è il mio ideale altrimenti non lo avrei riportato, ma è anche “il sogno” per questo paese, in questo momento;
      le “Civil Partnership” sono invece un obbiettivo di tutto riguardo, a mio modo di vedere più che dignitose, ma soprattutto raggiungibili… se il problema è il nome perché incaponirci?
      facciamo le CP e poi lavoriamo ai fianchi, sulla cultura che in questo paese ci si è dimenticati cosa sia…
      sai io penso che non sia un caso che tutti – e dico tutti – stiano in questo momento parlando di CP, unioni civili, matrimonio…
      allora forse è il caso di farci furbi e provare a battere il ferro finché è caldo…

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